• Ennesimo sequestro

    Prepariamoci all’ennesimo assalto da parte del PdL sulla Giustizia. Una storia già vista, una crociata già raccontata. Quella tra i berlusconiani e i magistrati è una storia di eterno “amore”.

    Siamo d’accordo sul fatto che per la Giustizia andrebbe fatta un’attenta analisi e capite le modalità di intervento sul sistema di tutela dei diritti, ma qui il concetto è un altro: salvaguardare gli impuniti. Sullo stesso tema andrebbe affrontata la Giustizia Amministrativa e capite cosa le aziende e gli investitori ritengano come garanzia per i loro investimenti nel nostro Paese.

    Noi, come sappiamo tutti, siamo oltre queste cose e preferiamo riempire l’agenda politica di interventi sulla magistratura per risentimento o perchè vogliamo una giustizia come piace a chi cerca di fuggire da questa.

    Il Governo si piegherà a questo ennesimo ricatto? Considerato il fatto che metà dei componenti sono soldatini di Silvio, credo proprio di sì. Spero proprio di no.



  • PD-35

    Schermata 06-2456470 alle 02.44.45

    Sugli F-35 non voglio dire cose che sono state già dette, ma vedere il mio partito tentennare su una questione di alta morale pubblica, in un momento così difficile per il nostro Paese, in chiave economica e sociale, mi lascia allibito.

    Cosa ti aspettavi? Direte voi, ma è proprio questo il punto: il Partito Democratico deve assumersi le sue responsabilità e l’opacità che sta incarnando da qui a prima delle elezioni mi lascia un amaro in bocca, perchè nella base la volontà è chiara. Questi F-35 non servono, sono inutili, sono costruiti male, hanno più problemi tecnici di un gabinetto pubblico e costano tantissimo. Mi chiedo cosa spinga il Ministro della Difesa Mauro a dichiarare

    “Sono certo che Governo e Parlamento insieme sapranno garantire la pace, promuovendo un efficiente livello delle nostre forze armate”

    Ora, l’ossimoro eterno “pace-armi” è una storia che annoia persino il bambino più curioso, ma che un ennesimo ministro della Difesa dica cose che ormai sono negli almanacchi della politica da anni, mi fa pensare che nell’ufficio inali qualcosa di molto forte e che questa provenga da qualcosa installata nel suo ufficio, provocando danni cerebrali a tutti quelli che ci mettono piede.

    Poi, se vogliamo metterla sul piano del qualunquismo, vorrei che si cominciasse a riflettere su queste spese, a mio avviso, superflue, visto e considerato che il costo di acquisto dei 90 caccia previsti si attesterà su 14 miliardi di euro mentre il costo “di vita” dell’intero programma supererà i 50 miliardi di euro. Quando una classe politica pensa, 2 o 3 volte all’ora, di aumentare l’IVA (a proporlo fu quello che fece campagna elettorale contro l’IMU) e invece si chiude in se stessa quando, sotto le forbici del Governo, deve passare le spese militari, vuol dire che ormai ha deciso il suo destino.

    Se volete informarvi di più sugli F-35 e delle motivazioni per cui questo progetto debba essere accantonato dal Governo, vi invito a leggere qui.


  • Con il cuore in Sudafrica


  • Sulla disfida di Ragusa

    Valentina Spata, giovane democratica, co-fondatrice del PD di Ragusa, spiega quanto è successo nella sua città e cosa ha portato alla debacle del Partito Democratico ragusano (che se l’è meritato).

    Sempre lei, per aver annunciato pubblicamente il suo voto a favore dell’attuale sindaco a 5 stelle, rischia l’espulsione dal partito. Insomma, non ci annoiamo mai.


  • #Caimano&Ruby

    E poi dite che Nanni Moretti non aveva previsto tutto.


  • My game is over

    Romano Prodi scrive al Corriere della Sera, spiegando le sue ragioni del mancato tesseramento al PD e della sua posizione in merito al prossimo Congresso Nazionale.

    Caro direttore, 
    vorrei rispondere ai tanti riferimenti che, anche sul vostro giornale, sono apparsi riguardo a mie presunte posizioni relative alla vita interna del Partito Democratico e al mio possibile sostegno a questo o quel protagonista. Ribadisco che ho definitivamente lasciato la vita politica italiana. Ad essa riconosco di avermi concesso esperienze fondamentali e non poche soddisfazioni personali, che spero abbiano offerto un positivo contributo al Paese.

    Ho affrontato due sfide importanti, battendo un opponente politico che ritenevo e ritengo non idoneo al governo del Paese. Da parte mia ho cercato di portare avanti una cultura politica moderna e solidale di cui l’Italia ha molto bisogno. Una battaglia non solo politica, ma etica e culturale. Credo che questi stessi obiettivi abbiano oggi bisogno di nuovi interpreti anche se, nel corso dei due periodi del governo da me presieduto, ci si è a essi avvicinati senza danneggiare, ma anzi migliorando sensibilmente il prestigio internazionale e la situazione debitoria del Paese.

    Le aggiungo che riguardo al Pd conservo non solo un senso di gratitudine, ma anche numerose e salde amicizie. Tuttavia in politica, come nello sport e forse in ogni attività, è preferibile scegliere il momento in cui finire il proprio lavoro, prima che questo momento venga deciso da altri o da eventi esterni. Questi sono anche i motivi per cui senza polemiche ho tralasciato di ritirare la tessera del Pd, il cui rinnovamento e rafforzamento sono tuttavia essenziali al futuro della nostra democrazia. Al vostro cortese giornalista che mi chiedeva se parteggiassi per l’uno o per l’altro dei potenziali candidati al congresso ho risposto semplicemente «my game is over» che, tradotto in italiano, significa che la mia gara è finita. Una gara riguardo alla quale posso elencare tante sfide vittoriose, tra le quali non mi fa certo dispiacere ricordare le due elezioni politiche nazionali del 1996 e del 2006.

    Riflettendo su tutto ciò voglio infine augurarmi che, anche chi è stato sconfitto nei due confronti diretti, possa meditare sul fatto che non dovrebbe essere solo la mia gara a una fine. Ora la saluto, perché sto partendo per New York dove dovrò discutere di fronte al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Uniti i progetti per lo sviluppo del Sahel. Perché, come Lei sa, gli esami non finiscono mai.


  • SongPills n.12