• Tutti a lezione di Costituzione

    Che lo strumento dei decreti legge fosse ormai diventata una moda, lo si era capito da un pezzo, ma che si raggiungesse limiti non consentiti dalla Costituzione pure, considerato il fatto che una grande parte della classe politica non conosce la Costituzione e non rispetta, spesse volte, i precetti costituzionali.

    La Consulta, oggi, ha bocciato il taglio delle Province per incostituzionalità. Art. 117 e art. 133 oltre che all’art. 77, sono questi gli estremi che hanno garantito alla Corte Costituzionale il profilo di illegittimità costituzionale del provvedimento.

    Ci voleva tanto a capire che i dl (decreti legge) sono, dalla Costituzione, consentiti in casi di assoluta necessità ed urgenza? Quale urgenza c’è per le Province? Sono mesi che si rinvia il tutto, forse questa fretta è dettata dalla necessità per la politica di riprendere credibilità.


  • In diretta da Piazza Tahrir


  • Apprezzo

    che il Palermo Calcio abbia messo all’angolo Miccoli e che la cittadina di Corleone gli abbia revocato la cittadinanza onoraria. La Sicilia che reagisce in questo modo è una Sicilia che sta dimostrando di essere stanca di certe cose.


  • Europa: la bella addormentata nel bosco

    Questo teatrino del Datagate tra UE e USA mi fa sghignazzare. Come potevano le istituzioni europee a non sospettare che qualcosina qualcosina gli Stati Uniti stavano monitorando? E di quell’antenna installata in Europa? Ne vogliamo parlare?

    Che ora Hollande e la Merkel si sentono indignati è cosa buona è giusta, ma che non si siano resi conto della tendenza degli USA di tenere tutto sotto controllo, mi lascia qualche dubbio sulla loro perspicacia. Eppure Kerry lo dice con tanta nonchalance.



  • I miei primi 90 anni


  • Il partito vintage di Berlusconi

    I partiti stanno diventando come degli occhiali: ogni tanto ritornano di moda.

    Il ritorno a Forza Italia di Berlusconi, sancisce il definito ritorno agli albori della II Repubblica. Lo dico da sempre  e qui lo ribadisco: la III Repubblica non è per niente iniziata e sbagliano quelli che credono al Movimento 5 Stelle come segnale di svolta, perchè nulla è cambiato e nel sistema politico è rimasto esattamente tutto intatto.

    Stessi personaggi, sigle vintage che ritornano – per l’emozione dei fanatici – e stessi problemi, insomma, un loop politico così manderebbe in fumo un giradischi.

    Come se non bastasse, il Cavaliere pensa a come sostituire la sua leadership all’interno del partito e getta uno sguardo su sua figlia Marina ma poi ribadisce il suo timore nell’essere ancora il numero 1 del partito. Peccato.

    Speriamo che il Pd non rincorra Berlusconi e ritornino i DS e i Margherita. Panico.


  • SongPills n.14 | Follow the Sun