Categoria: Politica


  • Tso a chi?

    Cosa provano i renziani a sentirsi dire, dal loro mito, che hanno bisogno di un Tso (Trattamento sanitario)?

    Quale può essere il senso di tale affermazione? Lo fa forse con la speranza che i renziani non si offendano ma che allo stesso tempo questo spinga la sua figura oltre il recinto della sua corrente? (perché Renzi ce l’ha la sua corrente nel PD, non diciamo cazzate!).

    Da lui vorrei sincerità prima di qualsiasi disegno del futuro dell’Italia.

    A disegnare l’Italia che vogliamo sono bravi tutti – ne sono passati di artisti dalla guida di partiti di centrosinistra – il problema sta nel mezzo: essere sinceri con la gente e finirla di lanciare slogan ad ogni occasione.

    Su molte cose sono d’accordo con lui: sugli erroracci fatti in campagna elettorale dal PD, su delle prospettive di sviluppo sociale, ma sulla sincerità ci tengo profondamente. Proprio perché non è da tutti.

    Matteo, cominciamo dalle piccole cose: che magari la sincerità ti aiuterà anche a capire il tuo ruolo nel PD e per il Paese, più di quanto tu possa immaginare.

    Ti auguro buon lavoro.


  • Campus X, un problema culturale

    Pare che Campus X, la struttura che ospita 600 posti letto per studenti e docenti universitari, sia stato oggetto di un abuso “politico” da parte del Comune di Bari e delle società sportive.

    Come si apprende dai vari giornali, la struttura pare sia stata utilizzata per ospitare soggetti ricollegati agli enti e società sopra citate e che soprattutto si sia deviata l’utilizzazione di un servizio messo su per gli studenti universitari, a prezzi agevolati con servizi di prima necessità, per lo studio e la vita dello studente fuorisede.

    Non mi soffermo sul merito della questione, ma ci tengo a precisare un piccolo particolare, forse ennesimo ma importante, che non può passare innosservato: tutto ciò è semplicemente un fatto di cultura politica.

    Se il Comune di Bari acconsente all’utilizzo alternativo di quelle strutture, vuol dire che l’autore di tale autorizzazione non ha a mente il valore di quell’agglomerato, delle possibilità che può dare a 600 studenti fuorisede e che di certo si affianca ad un sistema di diritto allo studio già risicato sul territorio.

    Attenzione a quello che fate. Non siamo un paradiso del diritto allo studio: se ora incominciamo a convertire gli spazi per altre finalità, siamo a cavallo. Ma ovviamente noi vogliamo differenziarci sempre. Poi ci lamentiamo che il Sud venga schernito quotidianamente. Un pò di coerenza: ciò che la politica ha ormai perso da tempo e va riconquistata. Di certo, non con queste persone.

    Buona giornata.


  • Tartassamento mediatico e di qualcos’altro

    Proprio non ce la facciamo, noi italiani, a stare tranquilli per più di un giorno o forse nemmeno. Dopo l’Imu ora è giunto il momento di concentrarsi sulla decadenza.
    Oggi sulla Gazzetta del Mezzogiorno è uscita questa intervista di uno statista che è in Parlamento per meriti tutti suoi (bugia, ovviamente).

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  • Ci son battaglie

    che non si possono non combattere. L’Artico è uno dei tanti simboli della superbia umana, quella superbia di voler essere al di sopra di tutto e di porre gli interessi di alcune multinazionali, prima di qualsiasi altra ragione, come ad esempio gli animali, l’ambiente.

    Ecco la battaglia che GreenPeace sta portando avanti in tutto il mondo, contro la Shell, compagnia petrolifera e sponsor principale del Gran Premio di F1.

    Io ho firmato. Giusto per informarvi.


  • Intervista a Pippo Civati

    È incominciato Radio Locale, il nuovo format radiofonico di Radio JP – EuroWebRadio. Nella prima puntata, abbiamo intervistato Pippo Civati, candidato alla segreteria nazionale del PD. Buon ascolto!


  • Ritorno dalle vacanze, riparte il futuro

    Libera, l’associazione contro tutte le mafie di Don Luigi Ciotti, scende in campo, dopo le vacanze estive, con la sua campagna “Riparte il Futuro”, avviata prima delle elezioni di febbraio scorso.

    Firmate e condividete, per una legge contro la corruzione!

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  • Lettera aperta al Presidente della Repubblica

    Signor Presidente,
    dopo l’ultima vicenda che ha visto coinvolto il Sen. Silvio Berlusconi, a seguito della sentenza della Corte di Cassazione in merito al reato di frode fiscale sui diritti Mediaset, mi preme lanciarle questo mio umile messaggio, da cittadino, da ragazzo impegnato in politica per passione e non per interessi personali.

    Ho letto con molta attenzione la nota da Lei inoltrata per dare un quadro significativo alla vicenda politica (e non solo) in corso.

    Vorrei soffermarmi sul potere di grazia che Lei, in qualità di Presidente della Repubblica, a seguito della sentenza n.200/2006 della Corte Costituzionale ha ottenuto appieno nelle sue mani.

    Quella sentenza, al capo 6.2, riporta così:

    […] Ciò ha fatto sì, dunque, che l’istituto della grazia sia stato restituito – correggendo la prassi, per certi versi distorsiva, sviluppatasi nel corso dei primi decenni di applicazione della disposizione costituzionale di cui all’art. 87, undicesimo comma, Cost. – alla sua funzione di eccezionale strumento destinato a soddisfare straordinarie esigenze di natura umanitaria. […]

    Quindi, Signor Presidente, per senso dello Stato e lealtà verso i cittadini italiani, siamo chiari, il caso Berlusconi non ha nulla che si possa attribuire ad un mancato rispetto dei diritti umanitari, ne tantomeno alla violazione dell’art.2 della Costituzione. Stiamo parlando di un’azienda che ha frodato e lui ne è il diretto responsabile. La lotta all’evasione fiscale (e alla frode) deve rimanere al centro dell’azione di governo e non si può, per nessuna ragione, fare sconti ad un delinquente come tutti gli altri, per il semplice fatto che questi occupa un ruolo politico nazionale.

    Le chiedo di essere stabilmente ancorato ai principi costituzionali e mi auguro che si possa porre fine a questa vicenda, perchè all’Italia, in un momento così complesso, non interessano minimamente le vicende del pregiudicato Berlusconi. L’opinione pubblica non può e non deve essere soggetta a tali deviamenti.

    Dia l’esempio, Signor Presidente. Dia l’esempio di come in Italia si può realmente sperare in una uguaglianza dei diritti e un pari trattamento dinanzi alla Legge, nel rispetto dell’art. 3 della Costituzione Italiana, principio fondamentale su cui si erge l’intero ordinamento giuridico italiano, sinonimo di progresso e civismo, di garanzie vitali per i cittadini del nostro Paese.

    Dia l’esempio alle giovani generazioni e ad una intera nazione, piegata dalla disaffezione, più che giustificata, verso la politica ma che non si può più coltivare e che bisogna radere al suolo, per ridare ai cittadini speranza e presenza dello Stato.

    Presidente Napolitano, arbitro delle crisi di governo e, se mi permette, controllore della classe politica italiana, classe politica di cui Lei fa parte e da cui, in questo momento, se vuole conservare quella stima profonda che riceve ogni giorno dagli italiani, deve discostarsi, a partire dall’applicazione della Carta Fondamentale a cui noi tutti dobbiamo far riferimento ogni giorno della nostra vita.

    Dia l’esempio, Presidente, ai cittadini onesti, che ogni giorno svegliandosi presto la mattina vanno a lavoro e sorreggono questo Paese, spolpato da una indegna classe politica, oggi ancora presente nel pretendere il timone dell’Italia.

    Ricordo, Signor Presidente, quella lettera di un suo predecessore, Sandro Pertini che durante gli anni di prigionia politica, venuto a conoscenza della richiesta fatta dalla madre per ottenere la grazia, lui si rifiutò, perchè significava perdere l’onore e il senso che la fede politica aveva dato alla sua vita.

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    Penso oggi a quella lettera, a quelle parole ed immagino una situazione capovolta, dove a perdere l’onore e la fede politica che l’ha accompagnata, Signor Presidente, sarà Lei, nell’aprire alla grazia ad un cittadino condannato come molti altri e che giustamente ora, per aver evaso e frodato, stanno pagando con le dovute modalità.

    Cordiali saluti.


  • A 14 anni vittima dell’inciviltà italiana

    Roberto è stato l’ultimo, di una lunga lista di vittime dell’omofobia.
    A 14 anni la fragilità è massima e massima è la responsabilità di chi ha distrutto psicologicamente quel ragazzo.

    Certo, ora si invoca la legge contro l’omofobia, cosa sacrosanta, ma io ritengo che la principale arma sia l’istruzione e la costruzione di una cultura collettiva al rispetto dei diritti civili.

    La politica ha delle responsabilità che oscillano dalla sfera legislativa alla sfera delle politiche scolastiche. Non finirò mai di dirlo.