Categoria: Politica


  • L’imprenditorialità digitale ad Ithaka

    L’imprenditorialità digitale ad Ithaka

    Ieri abbiamo fatto una bellissima diretta radio ad Ithaka, su Radio JP, in compagnia di Domenico Colucci e Domenico Silvestri, rispettivamente co-fondatore e data analyst di NexToMe, la start up che ha ideato il gps per interni, oggi progetto pluripremiato, come all’Europioneers 2015 ad Helsinki, dove lo stesso Colucci ha ricevuto il titolo di più giovane imprenditore digitale d’Europa dalla Commissione europea.

    Qui trovate il podcast  della puntata. Buon ascolto.

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  • Auguri Bob

    Auguri Bob

    È passato un po’ di tempo quando, immaginando il mio pantheon, inserii Bob Kennedy tra le figure che ispirano la mia vita.

    Oggi, 20 novembre 2015, Bob avrebbe compiuto 90 anni. Lo voglio ricordare con le parole di sua figlia, Kerry, la quale ha scritto una lettera sul portale della fondazione RFK per la Giustizia e i Diritti Umani, e con le sue parole, che più di tutte oggi meriterebbero di farci riflettere, sul nostro stile di vita.

    Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell’ammassare senza fine beni terreni.

    Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell’indice Dow-Jpnes, nè i successi del paese sulla base del Prodotto Interno Lordo.

    Il PIL comprende anche l’inquinamento dell’aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana.

    Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.

    Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l’intelligenza del nostro dibattere o l’onestà dei nostri pubblici dipendenti. Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell’equità nei rapporti fra di noi.

    Il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta.

    Può dirci tutto sull’America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere americani.

    — Robert F. Kennedy


  • La rottamazione che non cè

    La rottamazione che non cè

    Pare che la rottamazione stenti a prendere piede all’interno del PD. Se a livello nazionale si è ottenuto un evidente rinnovamento della classe dirigente, a livello locale poco è stato fatto e poca attenzione viene destinata a questo tema. Se n’è accorto anche Richetti, che anti-renziano proprio non è.

    Quando Renzi diede il benservito a Letta, una delle ragioni era quella dello sdoppiamento della velocità. Da un lato il pimpante Renzi, neo segretario del PD, dall’altro l’allora Premier Letta, con uno stile diametralmente opposto, più cauto e lento. Era inaccettabile una situazione del genere, bisognava correre e il Governo doveva correre quanto il PD. Oggi, l’autista è uno solo, peccato che il PD abbia smesso di correre e che sia sprovvisto di un navigatore capace di indicare una direzione precisa e giusta.

    A livello locale, dal regionale ai circoli, la situazione è quella prospettata, grosso modo, da Richetti e che molti, prima di lui, avevano provato a testimoniare. Qui non si tratta dell’ennesima contrapposizione tra Nord e Sud, perché la situazione che vive un circolo in provincia di Bari è la stessa di quella di un altro circolo in provincia Torino.

    Ma quindi? Capite bene che non riuscirei a giustificare il fatto che, per l’ennesima volta, il principale luogo di discussione sui temi da sviluppare come partito, non siano i circoli e le assemblee del partito, ma una, ennesima, convention di area.

    Renzi deve decidere: o fa il Segretario come fa il Presidente del Consiglio, oppure decida di far tornare il partito a congresso e far scegliere il nuovo segretario nazionale. Per il bene di tutti.


  • Chi sono gli alleati dell’ISIS in Italia

    Chi sono gli alleati dell’ISIS in Italia

    Si è scritto tanto, in queste ore, sulla strage di Parigi. L’ennesima strage che coinvolge, direttamente e indirettamente l’Europa intera. Da Charlie Hebdo all’attentato sventato sul treno Amsterdam-Parigi, passando per le tragiche vicende che hanno travolto il mondo nelle scorse ore.

    C’è un punto, però, su cui vorrei soffermarmi. Come possiamo tollerare gli intolleranti? Il gruppo terroristico “Stato Islamico” è un gruppo intollerante. Intolleranza verso l’occidente e la sua cultura, verso chi non si piega al volere del califfo; ed è facile comprendere questo aspetto, dalle parole che, come ogni volta, riecheggiano quando l’ennesimo videomessaggio dell’ISIS viene riprodotto e fatto girare.

    Ma quindi, perché l’intolleranza dell’ISIS dovrebbe farmi accettare quella nostrana, quella che si riempie la bocca con frasi fatte, che fa ruggire da dietro ad una tastiera chi, nella vita, si comporta da pecora impaurita, che vede il “diverso” come un pericolo e non come una ricchezza? Perché qui non si parla di buonismo, ma di civiltà e di intelligenza. Il Popolo francese ne sta dando l’esempio in questi giorni. La polizia ha caricato un gruppo di facinorosi fascisti che con slogan razzisti chiedevano che i musulmani venissero, senza distinzioni alcune, dichiarati responsabili di quanto successo venerdì scorso tra le vie parigine. Come se non bastasse, la politica si è fermata, stringendosi attorno allo Stato, fermando la campagna elettorale, fermandosi in silenzio per rispetto e perché ogni parola, ogni slogan è, nella realtà, superfluo.

    Proprio quella politica che, in Italia, invece, come ad ogni occasione ghiotta, si getta a capofitto tra i meandri dell’opinione pubblica, scavando nel più becero populismo e nel più spaventoso razzismo. Salvini si è subito precipitato sul suo iPad, scrivendo quello che tutti ormai conosciamo e altri 400 post su Facebook che, tutto sommato, dicono sempre la stessa cosa: se non sei leghista, italiano e cristiano sei complice dei terroristi e della strage di Parigi.

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    Come se non bastasse, Giorgia Meloni, con la Torre Eiffel sullo sfondo, si dichiarava “facile profeta” di quanto successo e che bisognava, da subito, bloccare l’immigrazione musulmana. Sì, ha detto proprio musulmana, aggiungendo che tale blocco debba rimanere fino a quando l’Islam non avrà risolto i problemi “di violenza nella loro cultura”. È chiaro come a parlare non sia la Meloni ma la sua ignoranza, perché basta anche sfogliare il Corano (che è alla base della cultura musulmana, come per quella cattolica il Vangelo e la Bibbia) per capire come nella loro cultura non c’è la violenza ma che, la violenza, per appunto, è mancanza di una cultura. È come se dicessimo che, poiché in Italia c’è la mafia, allora la nostra cultura è mafiosa e mi chiedo come ci si possa lamentare davanti a quelli che, oltralpe, ci definiscono “pizza e mandolino” o “Italia…mafia…il Padrino” se noi stessi ci comportiamo in questo modo con chi è “diverso” da noi.

    Ma ecco il punto: l’ISIS oltre a spargere terrore per le strade della capitale francese e a minacciare repliche in altre capitali europee, vuole raggiungere un obiettivo, primo di ogni altra cosa, ovvero quello di contrapporre, in modo definitivo, il Medio Oriente all’Occidente e tale risultato lo si può raggiungere solo se quella stessa intolleranza che predicano venga sostenuta, se pur in termini opposti, da quelli che vengono definiti i loro nemici.

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    Titoli di giornale da denuncia per vilipendio alla Costituzione, politici dalla bocca larga e leoni da tastiera che predicano il male assoluto (utilizzando parole che mai, sono certo, avrebbero il coraggio di pronunciare in carne ed ossa), sono i principali alleati dell’ISIS in Italia, perché il terrore e l’odio sa muoversi soltanto dove c’è intolleranza, rabbia e discriminazione. Serve altro per capirlo?

    Lotta al terrorismo, ma non agli esseri umani.


  • Colpita la Francia, colpiti tutti noi

    Colpita la Francia, colpiti tutti noi

    Con il cuore a Parigi, con i francesi che in queste ore stanno vivendo momenti di terrore puro. La solidarietà di tutta l’Europa si faccia sentire, si faccia vedere.

    Le parole pronunciate da Hollande sono di una importanza straordinaria, mai sentite prima dal Presidente della Repubblica francese. Stato d’emergenza e chiusura delle frontiere. Questi attentanti non fanno altro che minare alle fondamenta dell’Europa di Schengen, non portando a null’altro.

    Qui trovate la diretta di Sky News, 24 ore su 24 sulla vicenda.


  • Provo pena per te

    Provo pena per te

    Caro manifestante, provo pena per te. Manifestare con la forza delle proprie idee e con le proprie convinzioni è ciò che di più forte si possa dimostrare in una piazza. Tu hai agito da debole come debole è il messaggio che hai voluto lanciare, a differenza di quello che credi.

    Bruciare una bandiera è una cosa vergognosa. Non si bruciano le bandiere, non si brucia nulla. C’è una linea sottilissima che separa l’essere civile dall’essere un barbaro. Tu hai preferito essere un barbaro e probabilmente non sapevi neanche perché oggi ti trovavi in piazza. Forse sei stavo coinvolto per fare “bordello” e per divertirti un po’ a sfasciare qualcosa.

    Caro studente che hai bruciato la bandiera del mio partito, provo pena per te e anche vergogna. Pena perché un gesto del genere non può che essere frutto di una mancanza di idee; provo vergogna perché tu, caro studente, sei della mia stessa generazione e non posso accettare che la mia generazione sia vista come una massa di incendiari senza cervello.

    Manifestavi per la Buona Scuola? Parlami della riforma, caro studente e spiegami cosa ha suscitato in te l’istinto di dar fuoco ad una bandiera a cui persone dedicano la vita. Dimmelo, caro studente, perché è questo il limite da non superare mai e tu l’hai superato, vantandotene.

    Caro studente, non ti preoccupare, a farmi pena non sei da solo: nella lista ci sono anche tutti coloro che condividono il gesto che hai messo in scena, che sia un parlamentare (come Vilma Moronese del M5S) o un semplice cittadino accecato dalla rabbia e dalla intolleranza.


  • NexToMe e il saper anticipare il futuro

    NexToMe e il saper anticipare il futuro

    “Scusi, dov’è il bar?” molto presto non sarà più necessario chiederlo, basterà aprire una semplice app sul nostro smartphone e raggiungere tutti i luoghi di nostro interesse. Vabbè, direte voi, si tratta di un semplice gps. In realtà no, perché il gps, come oggi lo conosciamo, riesce a garantire copertura all’esterno, per raggiungere una città, una strada e, magari, per raggiungere un centro commerciale ma, varcata la soglia, solo il vostro senso d’orientamento o le gigantesche mappe con il “voi siete qui” possono aiutarvi.

    Nextome ha invertito la rotta, stravolgendo il concetto di navigazione gps che da autdoor diventa anche indoor, cioè per interni. Un’idea strabiliante, frutto di un gruppo di ragazzi che l’hanno resa concreta e che oggi gira il mondo divorando premi prestigiosissimi, come l’ultimo, ricevuto ieri dalla Commissione europea, in occasione di Europioneers ad Helsinki, coronando Domenico Colucci come più giovane imprenditore digitale europeo. A Domenico i miei più sentiti complimenti.

    Colgo l’occasione, per anticiparvi che il 20 novembre, ad Ithaka (il programma che conduco su RadioJP) Domenico interverrà per parlarci meglio di Nextome e raccontarci la sua esperienza ad Helsinki.


  • Venerdì torna Ithaka

    Venerdì torna Ithaka

    Torna Ithaka, il programma che conduco su RadioJP, ogni venerdì dalle 18 alle 19.

    Questa settimana ascolteremo le storie dei pirati della Scuola Open Source di Bari, del loro modo di intendere la tecnologia e l’innovazione. Uno spazio a misura di idea che offrirà possibilità di crescita non solo a chi vi partecipa ma a tutto il territorio.

    A seguire, ci traferiremo a Monopoli, dove incontreremo i produttori della Oleoteca Terrasud che hanno progettato una bicicletta speciale. Hanno avviato il crowdfunding, raggiungendo l’obiettivo prefissato ed ora sono al lavoro per concretizzare una nuova idea di impresa e di rapporto con i clienti.