La paraculata andrà di moda

Ho ascoltato l’intervista di Di Battista a Di Martedì del 31 marzo, l’esordio è stato segnato da un’affermazione che mi ha lasciato stupito, di stucco: ha ammesso che nel PD ci sono persone oneste (ma no?! Doveva dircelo lui) ma che queste, pur di mantenere la poltrona, hanno deciso di convivere con i malavitosi, con i corrotti. Di girare la testa dall’altra parte.

Ora, qual è il punto? Semplicemente, non accetto che l’On. Di Battista dica determinate cose in TV e poi sul web, nelle varie campagne comunicative sui social network o sui diversi blog, smentisce due minuti dopo.
Qualcuno dirà: a smentire sono bravi tutti, soprattutto i “politici”, quelli del tuo partito e tutti coloro che in questi ultimi 20 anni hanno “governato”. Vero, non posso non ammettere che di dichiarazioni smentite dopo due secondi se ne sono viste molte, soprattutto per quanto riguarda argomenti molto importanti. Ma la cosa è leggermente diversa, ora.

Provo a spiegarmi meglio: affermare ciò in tv, fa sembrare Di Battista una persona che ragiona, che sa distinguere il bene dal male. Ma basta poco per capire che non è così. Infatti, dopo aver pubblicato l’intervista,  sulla sua pagina Facebook, compare un nuovo post, in cui afferma che stanno arrestando “un piddino al giorno”.
Ma quindi dove sono i distinguo? Perché continuare a creare confusione e scompiglio tra i lettori, tra i cittadini che quotidianamente leggono, cercando di capire la situazione attuale, cosa c’è che va e cosa non va?

Dire che ogni ora un “piddino” viene arrestato, significa dire soltanto che il Partito Democratico è un covo di ladri, che non ci sono differenze al suo interno. Ma quindi, dov’è la coerenza?

Ma a gettare benzina sul fuoco, ci pensa il caro Beppone, il quale invia una email ai suoi lettori con scritto “serve una procura AntiPD”.

Sì, ricevo mail dal blog di Grillo. Lo ammetto.
Sì, ricevo mail dal blog di Grillo. Lo ammetto.

Messaggio chiaro, no? Generalizzare aiuta chi vuole attaccare una forza politica. Dire che ci sono persone che indipendentemente dal simbolo hanno intenzione di truffare lo Stato, attaccare al cuore la Cosa Pubblica, è troppo. Troppissimo. Non sarebbe giusto, a fronte della campagna comunicativa dei 5 Stelle, dove ognuno vale uno e tutti sono più uguali degli altri.

Quindi a Di Battista dico questo: dire delle cose in TV per farsi bello, per poi smentirsi dopo qualche minuto, non ti rende diverso da chi volete denunciare pubblicamente. E questo è un male, perché oltretutto, menti su un punto, e cioè che le persone oneste che ci sono nel PD – la maggioranza degli iscritti – non girano, in realtà, la testa dall’altra parte se notano delle irregolarità o delle incongruenze con l’onestà che ogni persona che decide di fare politica deve avere.

Tutto questo, sia chiaro, lo dico perché penso di essere tra quelle persone. Perché ogni giorno, se noto cose che non mi piacciono, lo dico, sia pubblicamente che nelle sedi opportune. Anche su questo blog.

C’è un aspetto, in ultima analisi, che non è chiaro a Di Battista e ai 5 Stelle: quando si fa parte di un partito e quel partito ha una struttura organizzata, tutti i problemi, tutte le discussioni vengono affrontate, in prima battuta, nei luoghi opportuni, cercando soluzioni, ribadendo una linea giusta, capace di saper essere coerente con quello che i cittadini chiedono alla classe politica: onestà, ma soprattutto capacità e coerenza.

L’onestà andrà di moda? Attualmente, a fare tendenza, è la paraculata. E scusate se è poco.

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