Questo discorso del 1978, di Sandro Pertini, Presidente della Repubblica, mi lascia riflettere parecchio. Penso e ripenso alla situazione attuale e mi chiado cosa sia cambiato, essenzialmente, da quel lontano periodo della nostra Italia.
Crisi economica, sociale, politica: alla base di ogni singolo momento della nostra Storia e delle azioni che, quotidianamente, compiono chi è stato chiamato a risolvere i problemi comuni, la classe dirigente.
Apro questa giornata sul blog con questo video, con la speranza che le parole di uno dei più grandi presidenti della Repubblica, possano far riflettere e comprendere la direzione giusta.
La rivoluzione non è tale se non collettiva e fondata su principi comuni, su un comune orizzonte e soprattutto, un comune sentire sulla propria pelle le sofferenze che la catastrofe del sistema economico-sociale sta alimentando, travolgendo, per l’ennesima volta, le giovani generazioni, con una disoccupazione giovanile pari al 38,7%.
Può essere una “rivoluzione” il risultato di parole travasate di bocca in bocca, senza neanche l’uso dei sinonimi? Può essere una “rivoluzione” simbolo di chiusura mentale? Risposte ce ne sono, ma ho deciso di non darvele, perchè le saprete già, se vedrete questo video.
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