A cosa serve la scuola? Molti questa domanda, almeno una volta nella vita se la saranno fatta. Beh, anche io mi sono posto questo quesito e devo dire che la prima risposta la ritrovo ancora oggi, come la più adatta: è il luogo delle esperienze di vita, racchiuse in un libro e nascoste dietro un banco.
La vita è un voto? Siamo forse numeri? Credo proprio di no. Quando a scuola prendiamo un voto, se positivo ci rallegra la giornata, se è negativo ci disperiamo, come se ci fosse capitata una sciagura terribile. E cosa sono a confronto le vere sciagure? Una sacrilega sorte che ci fa arrestare al primo passo della nostra vita?
Cos’è la vita? Un percorso ad ostacoli o un sentiero con tanti incroci? Penso tutti e due. Credo che la vita sia come un’autostrada piena di buche, per la gran velocità con cui si divora l’asfalto, non riusciamo a scansarle tutte. Stessa cosa accade nella vita, troppo veloce, troppo movimentata, pensiamo che tutto sia liscio ma alla prima buca sono pochi quelli che riescono a riprendere il volante e continuare a guidare.
C’è chi pensa che poter arrivare a destinazione, per poter arrivare per primi in una corsa a tempo tra i tuoi coetanei, tra tutti gli uomini, bisogna sapere solo guidare. Molte volte quello che serve è l’ingegno, ma soprattutto la personalità.
Cos’è la personalità? E’ il modo con cui guidi e non il sapere meglio degli altri come guidare. E’ il modo con cui giri il volante. E’ il modo con cui spingi il pedale della tua vita. Se a scuola prendi un brutto voto, non deve fermarti, devi correre, sterzare e passare l’ostacolo. Se credi in te stesso nulla potrà fermarti.
Quando facciamo una cosa, non facciamola mai perchè l’abbiamo vista da un altro. Pensiamo sempre con la nostra testa e torniamo a credere che a fare la differenza è il nostro essere e non il nostro apparire. Prendere 110 e lode all’università, molte volte corrisponde con l’apparire, con l’essere bravi solo a studiare sui libri. Ma all’esterno? Come ci comportiamo con il mondo? Pensate che i dirigenti di tutte le aziende siano laureati con 110 e lode? Pensate che per diventare dirigente serva avere nel curriculum una laurea con 110 e lode? O pensate serva l’esperienza? La modalità di approccio con gli altri? E l’intelligenza emotiva? Fondamentale per un leader, per un dirigente, per un manager di tutto rispetto? Pensate la si possa imparare dai libri? I libri sono fogli, pezzi di alberi trattati, con sopra delle lettere che unite danno un senso alla morte di migliaia di alberi. I libri sono solo lo specchio di ciò che siamo. Ma l’essere è dentro di noi.
Pensiamo a noi. Pensiamo alla nostra vita. Pensiamo alla nostra vita con gli altri. Pensiamo agli altri. Pensiamo a tutto, senza mai perderci per strada. Pensiamo alla vita come una vita piena da ostacoli. Cadrai al primo ostacolo, al secondo, al terzo, al quarto e forse anche al trentesimo, ma l’esperienza ti darà la forza e le capacità per scansare il pericolo. La vita è un gioco, giocaci. La vita è un libro, leggila. La vita è vita, vivila.
Non abbattiamoci. Non soffermiamoci all’apparenza. Siamo noi stessi, sempre!
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