Servizio Pubblico ci ha propinato per mesi la teoria del “governo tecnico = golpe”, che Monti era il nemico comune, per destra e sinistra, perchè la gente vedeva i tecnici con diffidenza ed era lì che bisognava scavare per ottenere consensi. Ma oggi è apparsa una cosa strana sui social network: un disegno, realizzato dalla redazione di Michele Santoro, di un possibile governo “tecno-piacione” che fa gola a molti e vomitare altri, che solletica la pancia dei nostalgici e dei delusi dalle lauree gianniniane.
Una linea di principio tale disegno ce l’ha? Io non lo so, certo è che vedere, nella stessa squadra di governo, Zingales all’Economia e Landini al Welfare, mi lascia un po’ perplesso. Un Rodotà che di esperienza ne ha fatta molta e che immischiarsi in una poltiglia politica come quella attuale lo renderebbe vulnerabile da qualsiasi angolo e gli brucerebbe quelle probabilità (ancora non quantificabili) di correre per il Quirinale.
Milena Gabanelli all’Istruzione è un azzardo voluto, forse perchè nessuno comprende la natura della scuola e di cosa realmente c’è bisogno. A parte che la giornalista di Report la vedrei più come Presidente RAI, di una RAI senza partiti (lo spero), e al MIUR una persona che dal punto di vista professionale e per scelta di vita si ritrova a contatto con il mondo della scuola, dell’istruzione, dell’università, della ricerca e dulcis in fundo degli studenti, magari lasciando perdere certi casi clinici (vedi Profumo).
Rispondi