Ulteriore attacco al welfare studentesco da parte del Governo Monti, in particolare, ad opera del Ministro Francesco Profumo. Per concludere in ‘bellezza’, il MIUR ha pensato di ridimensionare la distribuzione delle borse di studio, attraverso una rimodulazione dei criteri di assegnazione, diminuendo la soglia massima consentita per risultare idonei nell’assegnazione della borsa.
Partiamo con ordine: in Puglia, ad esempio, il bando per l’assegnazione delle borse di studio comprendeva una suddivisione in due fasce: Fascia “A” con reddito inferiore o uguale a 11.500,00 €, con relativa priorità in caso di individuazione dell’assegnatario; poi la Fascia “B” con reddito compreso tra 11.500,01€ e 17.000,00€, con una leggera contrazione dei servizi economici a disposizione dello studente rientrante in questa fascia.
Problemi ce ne sono stati già a causa di ulteriori tagli da parte del Governo, con una scarsa presenza di fondi destinati alla copertura delle borse di studio, poi colmata dall’intervento della Regione Puglia, anche su nostra proposta, ridimensionando il danno, ma comunque grave perchè esempio emblematico di un ulteriore governo che con la sua pochezza e scarsa lungimiranza ha preso di mira il cuore pulsante dello sviluppo del nostro Paese: l’Istruzione, l’Università e la Ricerca.
Il Decreto Profumo stravolgerebbe il sistema delle assegnazioni, partendo dalla differenziazione dei redditi massimi consentiti, per macro-regioni: 20.000€ per il Nord, 17.000€ per il Centro e 14.000€ per il Sud e una diminuzione dell’importo della borsa per gli studenti fuorisede fino a 240€ su base mensile. Discriminazione allo stato puro, considerando la situazione in cui riversa il nostro Paese e soprattutto il Mezzogiorno.
Ricordiamo al Ministro che se al Nord la vita costa caro, al Sud e nel resto del Paese a costar caro è la lotta per la sopravvivenza, per il riscatto sociale che ogni giorno porta gli studenti del Mezzogiorno ad affrontare dure prove nella loro quotidianità.
Per questo ci appelliamo alla Conferenza Stato-Regioni, alla Puglia, in particolare al Presidente Nichi Vendola e all’Assessore Regionale al Diritto allo Studio Alba Sasso, di opporsi duramente, affinchè quanto stabilità dal Ministro Profumo venga rispedito al mittente con l’invito a lasciar perdere un problema di così grande rilevanza che non potrà essere di certo un governo con un piede fuori dall’uscio di Palazzo Chigi a risolvere.
Rete Universitaria Nazionale – BARI
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