Matteo Hallissey ha 21 anni. Segretario nazionale dei Radicali Italiani e dall’9 febbraio scorso è il nuovo Presidente nazionale di +Europa.
A Matteo faccio i miei auguri di buon lavoro. Lo seguo da tempo e gli ho sempre riconosciuto una gran voglia di fare. Del resto, è una particolarità non tanto rara nelle ragazze e nei ragazzi che fanno politica per passione.
Nel Partito Democratico, purtroppo, questa sarebbe (ed è) pura fantascienza. A 21 anni, nel PD, provano ancora a spiegarti che bisogna fare la gavetta. Che a quell’età bisogna sporcarsi le mani con la colla, prendere la mazza e il secchio e attaccare i manifesti. Quegli stessi manifesti che hai già cominciato ad attaccare da 6 anni prima, da quando avevi 14 anni ed eri – sì – appena entrato nel Partito.
Ecco. È così. Che poi, se è i manifesti fossero i propri tanto bastava. Eppure no. Perché sono quelli del candidato che corre per la sua 3ª, 4ª o 5ª legislatura (e mi fermo qui nella progressione).
Che dire. Noi guardiamo, mentre continuiamo a sentirci dire che “bisogna ascoltare le giovani generazioni”. E certo. Ascoltare. Mica coinvolgere. Mica responsabilizzare.
Eeeeh! Guarda che di giovani candidati ed eletti ce ne sono nel PD!
Pochi. Troppo pochi. Una rondine non fa primavera. Qui siamo ancora con le coperte e i fiori tardano a sbocciare. Eeeeh!