Dopo diverso tempo rieccomi qui. Sono di passaggio, vi avverto. Non ho tempo e forza per rimettermi a scrivere, probabilmente tornerò qui domani, forse tra una settimana, o un mese, chi lo sa.
Certe volte credo di essere vecchio nel modo di intendere il web. Non voglio arrendermi all’idea che il blog sia, ormai, superato. Quanti, ancora, si prodigano nel curarne uno? Decisamente pochi rispetto a qualche anno fa. Questo perché l’immediatezza che ci forniscono i social network non è paragonabile a quella fornita da un sito web, uno spazio che, per dirla con altre parole, è la nostra vera casa, il nostro domicilio digitale.
Beh…i social, alla fine, sono la piazza ma, quando ci stanchiamo di passeggiare e di chiacchierare su di essa, dove facciamo rincasare i nostri pensieri? Ovviamente pensieri che decidiamo di esternarnare, di aprire agli altri. Io ho questo spazio qui e, per poco, ho rischiato di perderlo per sempre.
Sì, perché non so se avete notato ma, da qualche settimana, davidemontanaro.it era irragiungibile. Non c’era spiegazione a questo problema. Ero disperato: dopo più di 10 anni il mio blog era in picchiata verso una fina orrenda. Non volevo crederci.
“Ecco la bellezza di un blog: nessuno ti pone limiti alle parole e chi ti legge lo fa perché ha volontariamente aperto gli occhi sul tuo pensiero.
Ho contattato chiunque, niente. Nessuno ha saputo capire. Alla fine, le mie esperienze di smanettone hanno avuto la meglio e, tra un file di log e una pagina di codice PHP, sono riuscito a capire la falla e a ripristinare tutto. Meglio così.
Ora però è tempo di continuare. Certo, come vi dicevo all’inizio, sarà un po’ difficile che torni a scrivere quotidianamente o ad avvicinarmi anche lontanamente a questo obiettivo. Quantomeno nell’immediato futuro.
Sono in una fase delicata della mia vita professionale, ad un checkpoint che richiede attenzione, pazienza e sacrificio.
Tornerò perché voglio raccontarvi alcune cose. Diverse, in realtà. Lo voglio fare con tutta la calma e l’approfondimento che si addice a questo spazio. Ecco la bellezza di un blog: nessuno ti pone limiti alle parole e chi ti legge lo fa perché ha volontariamente aperto gli occhi sul tuo pensiero.
Bene, ora prendo giusto il cappello e torno fuori. Torno presto.
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