Guardando il telegiornale, ho visto un uomo anziano piangere.
Piangeva perché la sua attività è stata piegata dal terremoto di Amatrice e, ulteriormente, da quello di Norcia di domenica scorsa.
Piangeva perché era un custode della tradizionale produzione di salumi famosi in tutto il mondo. Produzione oggi ferma.
Piangeva ed esclamava “qua è tutto fermo, ma se i giovani se ne vanno da questa terra la nostra tradizione finirà per sempre”.
Ecco, a lui e ai giovani di quelle terre va il mio pensiero più forte di oggi, affinché abbiano il coraggio e la forza di non fermarsi e di non farsi sconfiggere dal terremoto.
Mi auguro che quelle terre possano tornare a vivere nella normalità e a difendere la loro dignità e la loro storia.
A conclusione, mi associo all’appello di Dissapore – un noto food blog italiano – di acquistare quei salumi, aiutando il settore a non cadere nella voragine dei disastrosi effetti che il terremoto può provocare alle attività produttive.
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