Non amo le ricorrenze. Soprattutto quando queste riguardano le persone in quanto donne, mamme, papà e tutti gli status possibili.
Oggi, voglio dire solo una cosa: fino a quando nel nostro Paese le donne avranno, a pari mansione, un reddito più basso di quello degli uomini; fino a quando essere madri significherà dover mettere in secondo piano la propria vita professionale, perché mancano gli strumenti di sostegno, come asili nido; fino a quando considereremo “straordinario” e non “ordinario” che una donna vada nello spazio o che diventi direttore di un grande centro di ricerca, allora non ci sarà Festa della Donna che tenga.
L’impegno nel distruggere questi steccati è il modo più grande per festeggiare. Per festeggiare la civiltà di una società all’avanguardia.
Non amo le ricorrenze
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