Quei discorsi a pagamento

Non mi piacciono. Per niente. E credo che questa cosa faccia male alla politica, a livello globale, non soltanto locale. Non sono a conoscenza di discorsi a pagamento anche di politici italiani, ma di certo balza agli occhi la vicenda che ha toccato l’ex Primo Ministro inglese, Tony Blair, il quale chiedeva 380 euro al secondo per un discorso contro la fame nel mondo.

L’argomento sui discorsi a pagamento, ora, lo tira in ballo l’ex Presidente degli Stati Uniti, Bill Cinton, che ha annunciato di finirla con questa pratica qualora sua moglie, l’ex Segretario di Stato USA, Hillary Clinton, attuale candidata alle Primarie democratiche per la Presidenza USA, dovesse essere la 45° Presidentessa degli Stati Uniti.

Gesto nobile, direbbe qualcuno, eppure di nobile non c’è proprio nulla, considerato il fatto che, come riportato dal New York Times, il Presidente Clinton ha racimolato un bel po’ di milioni intervenendo a delle convention.

Insomma, peggio di una comparsa in tv di qualche vecchia stella del cinema o della musica. Gli ex leader mondiali hanno un cachet da capogiro, meglio chiedere un intervento di Mick Jagger, magari alla fine ci canta Satisfaction.

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