A volte ci fa votare persone che ci offrono 10€ di ricarica telefonica, altre volte non ci fa comprendere il valore inestimabile dell’Università e della sua presenza sul nostro territorio.
Ladri, vigliacchi, esseri infami, vermi putridi e senza coscienza, avete distrutto un pezzo di Bari, un pezzo importante, un luogo di formazione e di cultura.
Ricordo benissimo il giorno in cui Giorgio Napolitano inaugurò quella sede. Era un giorno di festa, perché la Facoltà di Scienze Politiche sognava una sua sede, l’Università sognava di crescere, di andare oltre gli stereotipi che per anni l’avevano accompagnata, Bari gridava soddisfazione.
Oggi il grido è quello di un gruppo di persone con problemi. Dobbiamo comprenderli. Non sanno cosa sia la cultura e l’Università, ecco perché hanno distrutto tutto e portato via tutto il possibile, da uno spazio comune, destinato a chissà quante generazioni future.
Ma Bari e la sua Università non si piegano. Ripartiamo, senza sosta, senza guardarci indietro.
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