Vi consiglio di leggere questo interessante articolo uscito oggi su La Stampa, a cura di Elisabetta Gualmini.
Come per dire: dopo la tempesta c’é sempre la quiete. Oppure è solo prima?
Il Pd è vivo e vegeto
13 risposte
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Anime così diverse che sono riuscite ad umiliare il loro fondatore nella corsa al colle..dopo averlo acclamato pubblicamente in un teatro di Roma … le novità non mi spaventano, anzi…io temo solo i vigliacchi
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forse ci spaventiamo della novità che può essere la struttura del PD. Anime diverse accomunate da uno stesso progetto. Io sono fiducioso, aspettiamo il risultato
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Non ho infatti escluso l’importanza di una costruzione di un dibattito interno al partito. Io contesto la natura eccessivamente burocratica di questo PD….che allontana dalla gente, che non appassiona.. che non ha nulla di centrosinistra
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Ma un partito che guarda alla piazza senza un dibattito interno non è un partito
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Un partito che si dichiara di centrosinistra deve partire dalla piazza. Altrimenti, semplicemente, non è.
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La piazza è importante, ma solo se intesa come capacità di ascolto della gente.
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un partito senza congressi è un partito morto. Il dibattito interno è l’unico motore in grado di muovere un partito in avanti e verso nuovi orizzonti. Poi, se vogliamo entrare nei particolari dei congressi fatti sino ad ora, è un altro conto. Ma io preferisco prima i congressi alla piazza.
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Basterebbe soltanto pensare meno a queste adunate congressuali (che francamente hanno rotto un pò le scatole) e scendere di più in piazza, tra i reali problemi della gente. Invece, dal 1996 in poi, assistiamo solo a congressi patetici, primarie che dividono e figure patetiche (vedi il sindaco di firenze) che nono sono altro che lo specchio di una classe dirigente da “furbetti del quartiere”
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Michele, Berlinguer è stato il pioniere della sinistra moderna, solo che il PD non è fatto solo di ex-PCI e il problema principale del Partito Democratico è che le vecchie sigle non riescono a lasciarsi la loro storia singolare alle spalle per iniziare una nuova comune. Poi ci ritroviamo in Congressi locali dove si fronteggiano ex-DS ed ex-Margherita oppure che in base al peso politico che avevano e hanno sul territorio si spartiscono le poltrone. La Puglia come tutto. C’è da ribaltare tutto il sistema politico, ad iniziare dal PD e non credo che potrà farlo uno solo.
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Un partito, come in tutte le cose umane, costruisce il suo futuro solo attraverso i valori che hanno animato la sua storia. A me sembra che il PD, a livello regionale e nazionale, in questi anni non sia stato altro che un’alcova di burocrati, molto legati alla paga di consigliere regionale piuttosto che da quella di parlamentare. Che fine ha fatto la lezione morale di Berlinguer ? Così non si va da nessuna parte
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Un partito non può incardinarsi nella sua storia. La storia va compresa, assimilata ma oltrepassata, perchè i partiti devono essere strumento di rinnovamento. I valori, quelli ricollegati alla radice ci sono, certo, dopo la fusione che ha dato vita al PD questi si sono attenuati o meglio, plasmati, viste le diverse anime del PD, ma ritengo che l’anima ce l’ha, solo che, magari, non ha avuto dei bravi dirigenti capaci di dar maggior vigore al tutto. Un saluto anche a te, caro Michele 😉
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Caro davide è un partito senz’anima perchè ha smarrito le sue radici. E senza storia non si va da nessuna parte. Un caro saluto.M
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