Che poi Venezia è come l’Italia

Continuano le proteste contro la navigazione, nel Canal Grande di Venezia, delle navi da crociera.

È una questione di priorità: c’è chi preferisce non rinunciare allo sfarzo della vista esclusiva che un crocerista ha quando dalla nave osserva la Laguna e chi invece preferisce salvarla, Venezia.

Ma oltre che una questione di priorità, direi che è una questione genetica, proprio da italiani: se possiamo sfruttare qualcosa per raggiungere obiettivi conclamati, in questo caso il turismo e la sua ricchezza, perchè dar peso alla cura di quel qualcosa. In questo caso Venezia subisce, ogni giorno, violenze ambientali di ogni genere.

Non sarebbe più giusto creare una sorta di Area C in centro a Venezia? Evitare che navi del genere arrivino fino al cuore della città? Costa molto ormeggiare fuori dalla laguna e raggiungere Piazza San Marco, ad esempio, con dei battelli? Che saranno mai una ventina di battelli tutti insieme, a nave? E dodici crociere in un giorno? Sono poche? E quelle diciotto che si attendono per questo fine settimana?

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