Il processo a Berlusconi ha fatto il suo corso naturale, arrivato in Cassazione ha ricevuto conferma dei 4 anni di reclusione e un rinvio per l’interdizione dai pubblici uffici.
Siamo di fronte NON ad un caso eccezionale di cui dovremmo stupirci, ma un naturale epilogo: la Giustizia, al cittadino Berlusconi, ha inflitto una condanna basata sui fatti e sulle prove e il caso Mediaset può essere definito non come un caso politico ma come il risultato della responsabilità imprenditoriale di B., di cosa ci preoccupiamo?
Se oggi il Governo Letta dovesse cadere a causa di questa sentenza, potremo dire, ora, di trovarci davanti ad un caso eccezionale, che in altri paesi europei non sarebbe mai accaduto. Le sorti di un governo nazionale, con problemi ed urgenze da risolvere non può essere al seguito di un soggetto che pur essendo stato protagonista indiscusso negli ultimi 20 anni della politica italiana, oggi si ritrova tra il martello e l’incudine a causa di sue responsabilità oggettive.
Ciò che mi preoccupa di più, in questo momento, è la posizione del PD o di alcuni del PD. Procedere con una crociata tra pro-inciucio e anti-inciucio fa male al Partito Democratico, l’abbiamo detto più volte e più volte lo dirò.
Aspettiamo ovviamente i risvolti politici e se il PD entrerà in crisi dopo questo capitolo, ritengo sia doveroso sbaragliare le scuse e porre con chiarezza, su di un tavolo, magari congressuale, le sorti del progetto PD, progetto a cui ho aderito e sento di difendere a spada tratta, con le unghie e con i denti, non da chi è esterno al PD, ma da chi oggi lo guida, con mille errori e regressione al seguito.
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