Ieri sera ho visto un film traumatico. Visto per caso, perchè non c’era una sala disponibile (tutto pieno): Solo Dio perdona di Refn (il regista di Drive, per intenderci).
Vi risparmio la mia critica sul film che, a quanto pare, sarebbe conforme a quella di molti altri, pur non essendo per niente esperto di cinema. Il sangue a fiumi non mi è mai piaciuto.
Ma mentre guardavo il film, sorridendo (per non vomitare), ho associato tutte quelle teste spaccate, gole sgozzate, braccia tagliate, al prossimo Congresso del PD e a qualche testa che rotolerà (in senso figurato, sia chiaro) e ai migliaia di schiaffoni che l’attuale classe dirigente del partito, spero, si prenderà dalla base e da chi questo partito lo anima nei circoli di tutta Italia, ogni giorno.
Spero che il congresso si faccia subito, perchè il PD per ripartire deve, necessariamente, avere un sussulto di orgoglio e cambire radicalmente linea, essere realmente vicina alla sua base.
Il PD, fino ad ora, ha semplicemente applicato una minima parte di quello che rientra nel suo progetto, non capendo la necessità di essere in sintonia con la sua base, prima di poter essere vicino ai problemi della gente.
La base del partito è lo specchio del Paese, non ci sono frottole da dover raccontare, è così e basta e non può essere sempre troppo presto per accorgesene.
Dire oggi che errori del genere non sono mai stati fatti è da incoscienti.
Un albero con le radici deboli non reggerà mai la forza del vento che si schianta sulle sue foglie.
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