La Passera dei Monti centristi twitta all’alba della finta III Repubblica

Ormai pare una moda, ma in fin dei conti lo è. Pare oggi un ricordo lontanissimo, quel 2008 emozionante, dove Barack Obama divenne il primo Presidente USA nero, il 44° che entrerà nella storia proprio per questo. Ma l’attuale inquilino della Casa Bianca non merita di entrare negli almanacchi solo per quel particolare, se pur immensamente significativo per la storia degli Stati Uniti, sarebbe troppo riduttivo e troppo poco è il mio spazio per poter approfondire le sue politiche interne ed estere, ma mi soffermerò su un particolare che oggi sta contagiando sempre più personaggi politici del nostro Paese: l’utilizzo dei social network.

Obama everywhere“, diceva il sito di Obama’08, e lo era eccome. Era presente su tutti i principali social network del mondo e, a dir la verità, qualcuno a me sconosciuto fino ad allora: Facebook, Twitter, Flickr, My Space, YouTube, oggi su Instagram, Pinterest, e molti altri.

Ma cosa centra tutto questo con il nostro Paese? Ci interessa a causa di un virus che sta attaccando tutti i candidati e attuali politici italiani, la morbosa corsa al “profilo utile”, come se aprirsi una pagina fan su Facebook o un profilo su Twitter possa far vincere le elezioni, sono armi potenti certo, ma bisogna saperle usare.

Mario Monti è il caso più eclatante, partendo dal tweet seguente, uno dei tweet che ha pubblicato il 5 gennaio, in una e-conference con i suoi followers

e questo, con una emoticon che piange (evitabilissima)

Tutti esempi che neanche lontanamente avrebbero le sembianze di un utilizzo furbo ed ingegnoso di un social network, Twitter, che ha confermato essere “arma di comunicazione di massa” con la Primavera Araba.

Ma come se non bastasse, giunge sui rami del grande albero del sito di microblogging il super-ministro Corrado Passera, con una marcia in più rispetto al dimissionario Presidente del Consiglio, ha un cognome che può dargli una marcia in più, bisogna saper ginguettare e soprattutto essere coerenti con il proprio progetto: l’apertura di un profilo su qualsiasi social network prevede che di quel mezzo se ne faccia un uso massiccio, intenso, che riesca a coprire le richieste di chi cerca di interagire. Domande, domande, proposte, domande e anche domande, con qualche insulto, qualche ironia, ma senza mai offendersi. Che personaggi pubblici sarebbero?

Ovviamente il super Corrado non parla solo di politica e fa bene, non è certo noioso come me su Twitter, e commenta anche i film

Un aspetto positivo, dell’”esperienza Passera” è che pare risponda alla maggior parte dei suoi followers, cosa buona e giusta, ovviamente vedremo nei prossimi giorni quali saranno i risvolti.

Ah! Ovviamente non dimentichiamoci di Benedetto XVI, con i suoi 8 profili twitter, in 8 lingue diverse, ma mi ha deluso, avrei voluto anche quello in latino, 5 anni di latinorum avrebbero avuto un senso, almeno. #sischerza.

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