“L’Ue ha finito i soldi per le borse di studio Erasmus”, scrive La Vanguardia. Secondo il quotidiano di Barcelona Bruxelles ha chiesto un contributo agli stati per salvare il famoso programma di interscambio studentesco, insieme ad altri progetti e programmi di ricerca i cui rimborsi sono previsti per gli ultimi mesi dell’anno. La Vanguardia sottolinea che Bruxelles
ha difeso la causa simbolica dell’Erasmus nella sua battaglia con le capitali Ue e gli europarlamentari, evidenziando i problemi derivati dai tagli passati e futuri specialmente nei paesi in crisi come la Spagna, le cui università sono in cima alla lista per l’accoglienza di studenti da altri paesi Ue e per le borse di studio assegnate.
Citato da EUbusiness.com, il capo della commissione bilancio del Parlamento europeo Alain Lamassoure ha avvertito che
l’European Social Fund è in bancarotta e non è in grado di rimborsare gli stati. La prossima settimana toccherà al programma studentesco Erasmus, e alla fine del mese sarà il turno del Research and Innovation Fund.
Secondo Lamassoure il deficit ammonta a 10 miliardi, e dunque nelle prossime settimane è probabile che il commissario al bilancio Janusz Lewandowski chiederà agli stati Ue di versare “diversi miliardi di euro” per appianare il buco, riferisce Dziennik Gazeta Prawna.
Nonostante la Commissione europea non abbia confermato i dati forniti da Lamassoure, La Vanguardia annuncia che il 23 ottobre verrà approvata una “sostanziale” modifica del budget per evitare la “cessazione dei pagamenti”. Nel frattempo la Commissione ha già versato 420 milioni di euro per pagare i conti più urgenti. Secondo Dziennik Gazeta Prawna è altamente improbabile che gli stati assegnino fondi extra, perché i problemi sono dovuti al rigore adottato dai contribuenti netti al budget Ue, che per quest’anno ammontano a 4 miliardi di euro.
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