L’altro ieri ho pubblicato un post, in cui dicevo che lo sviluppo tecnologico, a volte, tocca spazi estremi e anche inutili, ma e anche vero che, attraverso, per esempio, internet, l’intero mondo è dietro l’angolo: puoi essere in Africa e dopo 30 secondi in Canada. Ma a cosa ha dato vita internet? Solo a opportunità infinite e possibilità di essere in linea con il mondo intero? Non è oro tutto ciò che luccica, e credo che questo modo di dire, sia più che azzeccato. Se i social network garantiscono un aggiornamento in tempo reale di quello che succede alle persone a noi più vicine e, per le aziende o organizzazioni, di far conoscere in modo semplice e mirato le loro iniziative, dall’altra parte, pare che Facebook abbia tolto il posto a Second Life, tra i principali strumenti per crearsi una “seconda vita” su internet.
Non sarà certo solo per delle foto, che la gente ricomincerà a considerarti divers*. Facebook solletica l’estroversione dei suoi utenti, tanto da vedere intere pagine infestate di commenti, critiche e anche vere e proprie proteste. Ma fin qui, c’è qualche problema? Direi di no, anzi, è veramente positivo che si utilizzi un sito web per questo, ma l’aspetto negativo è nascosto: la mutevolezza del pensiero e della forma. Chi spende parte del suo tempo ad scrivere commenti moralisti (anche giusti, a volte, per carità), nella realtà non si esprime e rimane nell’ombra. Per non parlare di quando si fa demagogia con i profili di persone coinvolte in vicende di non poco conto, la bacheca è lo spazio ideale per mettersi in mostra. Direte che questo sia un aspetto positivo? Vi ricordo che viviamo sulla Terra, mica sul World Wide Web!
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