Cari signori, stiamo sbagliando tutto! La reazione spontanea ha dato i suoi frutti ma qualcosa sta andando storto. Milioni sono i giovani che affollano la rete, i social network e tutti i mezzi di comunicazione, per non parlare delle centinaia di migliaia di discorsi pseudo-politici che ognuno di noi avrà fatto almeno una volta nella vita. Tutta arte nobile, tutti aspetti positivi, certo, come non negarlo, ma siamo sempre stati in grado di ascoltarci? Guardarci allo specchio? Non ne abbiamo voglia, o forse troppa da non accorgerci che la finalità di tali azioni è capire su che binario stiamo viaggiando.
Le nostre reazioni a questo scempio sono abbastanza contrastanti, basti pensare che due ragazzi della stessa età, vissuti in nuclei familiari simili, con famiglia media, padre e madre lavoratori (o precari), un mutuo da pagare, e tante altre affinità, ma con una concezione diversa della società che a mio parere debba far riflettere sulla strada che noi, nuove generazioni, stiamo percorrendo e sui tranelli presenti su di essa.
Siamo bravissimi, noi nuove generazioni, a fare la morale a chi è più grande di noi, penso che in alcuni aspetti, io stesso mi riconosco in questa mia critica e devo dire che nella maggior parte delle volte non fa male criticare i più grandi, gli errori dei più grandi, perchè questo è sinonimo di semplice cura del proprio futuro e della propria crescita.
Ma ritengo che quando le giovani generazioni criticano se stesse, penso che in quel momento stiano dando il peggio del meglio di se, mi spiego: quando noi avviamo un dibattito con un nostro amico è qualcosa di strabiliante, vuol dire che due o più cervelli (uno se siete pazzi e parlate da soli) stanno lavorando per dar vita ad idee condivise, magari punti di convergenza ma che comunque sono sinonimi di un senso critico attivo. Quando però denigriamo dei diritti, diventiamo come le stesse persone che noi tanto critichiamo e accusiamo di aver mandato allo sfascio il nostro Paese: siamo divisi in due fazioni, peccato che queste siano estremiste, la via di mezzo non esiste, e permettetemi di dire che per via di mezzo non intendo di certo un soggetto ibrido, capace solo di annuire a tutti perchè intriso di un “grigiume”, sinonimo di insipidezza dei sentimenti, ma parlo della capacità di saper coordinare l’emotività e soprattutto le parole.
Mai reagire con azioni estreme e soprattutto lasciamo da parte gli estremi, non fanno mai bene a nessuno. Gli estremisti sono come i vegetariani, non avranno mai le proteine che la carne può dar loro, almeno che prendano delle medicine, ma per il nostro caso, le medicine sono a spese del futuro del Paese, una Nazione che cade a pezzi.
Non denigriamo una persona per il suo pensiero o per la sua voglia di fare, magari perchè ci sentiamo toccati nel vedere qualcosa che magari noi vorremo. Non siamo ostili nei confronti di nessuno, ma dialoghiamo e contribuiamo alla democrazia.
Prima di pensare alla destra o alla sinistra, pensiamo ad andare avanti con la nostra personalità e il nostro diritto al futuro.
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