(In uscita con il video-commento) In Italia si festeggiano i 150 anni dell’Unità d’Italia, mentre nel Parlamento si festeggiano i quasi 100 anni di Andreotti e le sue 16 legislature. Il baffo di D’Alema siede sulla sua seggiola da ben 7 legislature. La questione morale è riesumata ogni qualvolta ci sia il Presidente del Consiglio di mezzo. La considerazione principale della moralità deve necessariamente ricadere sulla politica, fonte prima di benessere, di sicurezza e soprattutto di esempio per la civiltà stessa.
Berlusconi si lamenta di non avere più una vita privata. Mi chiedo cosa lo freni, ancora, nel ritirarsi a vita privata e poter trombare come un riccio per i fatti suoi, magari senza minorenni. La questione morale deve toccare anzitutto il Premier, Capo del Governo e coordinatore dell’attività dei ministeri e quindi di tutte quante le riforme.
La giustificazione data dai lecchini di B. sono campate in aria: non è possibile dire che Silvio Berlusconi ha diritto di fare quello che vuole, nel privato. Berlusconi deve ricordare di essere colui che legifera, che esprime la linea politica delle riforme e bisogna rispettare i principi morali della società e del rispetto dell’uomo e della donna. Alla base di tutto c’è il rispetto e la buona educazione. Se B. sta accusando una crisi di terza età, credo che sia arrivato il momento di lasciare il posto di Presidente del Consiglio a qualcun’altro, possibilmente non Bossi.
Stracquadanio esprime la moralità della destra berlusconiana: “Vendola non ci faccia la morale, lui è gay” dice “Vendola non ci prenda per il culo lui vive orgogliosamente e legittimamente la sua condizione di omosessuale; convive con un uomo, scelta che rispetto, ma non può essere proprio lui a tenere lezioni di morale cristiana”. L’On. Stracquadanio è lo stesso che mesi fa dichiarò “Giusto prostituirsi per fare carriera”. Lascio a voi il giudizio da dare a questa persona e a tante altre come lui, ovvero, il 70% dei politici.
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